92 anni di differenza ma con la stessa passione

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Federazione

Giovanni Vattuone e Michele Balocco: stecca e bilie non hanno età

Che siano boccette o stecca, poco importa.
Sì perché tra Giovanni Vattuone e Michele Balocco non c’è poi molta differenza…  l’unico dettaglio sta sulla carta d’identità : classe 1912 il primo, classe 2004 il secondo. La passione invece è la stessa: il biliardo.
Quando si dice che alcuni sport siano senza età stecca e bilie possono tranquillamente fare da padroni.
E così, spulciando nell’immenso database FIBiS,  salta fuori che il tesserato più giovane risulta essere Michele, mentre il meno giovane risulta essere Giovanni.
Storie differenti  le loro, con un approccio al tavolo da biliardo completamente diverso, a sottolineare la versatilità di questo gioco e a come si possa iniziare senza vincoli di età.
Giovanni ormai lo si trova ogni pomeriggio alla sala biliardo del CSB Palio Città di Genova dove si cimenta nelle boccette con o senza buche. Al contrario di Michele, che già a sette anni colpiva le bilie con la stecca di papà, Giovanni si avvicina al biliardo alla bella età di 65 anni, una volta tolto il grembiule da salumiere, iniziando così a cimentarsi a tempo pieno nell’attività biliardistica. Orgoglioso di questa tessera FIBiS che, al contrario della patente ritiratagli all’età di 100 anni, non ha scadenza, e che quindi nessuno gli potrà mai togliere.
Tutt’altra storia quella del piccolo Michele, piemontese figlio d’arte, visto che il papà Carlo, giocatore di biliardo, decide di posizionare un tavolo proprio in casa. Grande appassionato di golf (l’idolo è niente meno che Matteo Manassero) e nuovo provetto della pallavolo, Michele,  tesserato presso l’ASD Supernova a Fossano (CN),  si cimenta nella stecca italiana e nella goriziana, masticando quindi non solo pane e nutella, ma anche schemi e concentrazione.  Un training anomale per i ragazzini della sua età persi tra internet e i social.
Insomma due secoli diversi, generazioni altrettanto diverse, dove la macchina da scrivere ha lasciato posto agli smartphone, eppure unite da una tradizione senza tempo.
Alla Federazione Italiana Biliardo Sportivo non resta che ringraziare i propri giocatori e portare a termine la prossima sfida: far giocare sullo stesso tavolo Giovanni e Michele.