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Biliardo in rosa: l'Italia tra le top in Europa

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Barbara Bolfelli portavoce di un movimento che vince

Estate di sport. Estate di medaglie.
Medaglie europee: non solo nuoto e tuffi. Anche il biliardo. In rosa ovviamente.
Sì perché anche il pool femminile azzurro vanta campionesse che al collo si mettono, così con nonchalance,  tre medaglie dal colore diverso in tre specialità diverse ma nello stesso campionato. In sintesi, in due parole: Barbara Bolfelli.
La trentina che invece di mettere gli sci ai piedi, ha preferito (a ragione) prendere in mano la stecca e “dare i numeri”: quelli impressi sulle bilie da pool, di palla 8, palla 9 e palla 10.
Lei che recentemente si è messa al collo l’oro europeo di palla 8, l’argento di palla 10 e il bronzo di palla 9. Lei che è attualmente nona nel ranking europeo, lei che, grazie all’oro vinto a Portorose (sede degli europei) ha staccato il pass per i mondiali (a cui parteciperanno solo dieci giocatrici del continente) che la vedranno in gara in terra cinese ad ottobre.

“Il biliardo non è uno sport diverso dagli altri” chiarisce subito Barbara alla classica domanda 'perché una ragazza sceglie il biliardo’ alla pallavolo ad esempio . Lo scopri, o te lo fanno scoprire come spesso capita i genitori (giocatori di boccette), ti piace, ti appassioni, vedi che “riesci”, scopri un talento che non pensavi di avere, e decidi di farne il tuo sport. Né più né meno.
Venti anni or sono, quando Barbara inizia, a Trento c’era un certo Giuseppe 'Pino’ Taffara, uno dei più grandi maestri di biliardo, con una grande squadra e quel carisma che attrae, e che ha fatto sì che Trento, Rovereto e Bolzano diventassero importanti centri di questa disciplina sportiva.

Da allora è stato un crescendo, fatto di costanza e passione che ha portato a svariati titoli italiani (“non ricordo più quanti” racconta Barbara), titoli europei e l’ormai quinta partecipazione ad un mondiale.
Un figlio di sei anni (che già si cimenta con stecca e bilie come da tradizione), un lavoro ora part-time che la impegna la mattina e lo spirito agonistico che ti dà quella marcia in più che solo chi fa sport ha.

Oltre a ciò anche l’impegno con altre giocatrici da ogni parte del continente nella promozione e nella “lotta” per guadagnarsi spazio in un mondo dove il biliardo è sport prettamente maschile. E  i Social network diventano lo strumento ideale per scambiarsi idee e far sentire la propria voce:  così con altre campionesse nasce su facebook il “women's european pool billiard club”, un gruppo chiuso per 'addette ai lavori’ dove ritroviamo idee, suggerimenti e campagne per la promozione del biliardo in rosa.

Ma Barbara non è la sola, con lei troviamo anche Cristina Moscetti (bronzo europeo palla 10), Silvia Gaudino (quinta all'ultimo Eurotour) e Barbara Zuddas.

Insomma anche il biliardo non è da meno rispetto ad altre discipline sportive: le donne si distinguono ancora una volta per la tenacia e, come spesso purtroppo ancora succede, sia nello sport che nella vita di tutti i giorni, la necessità di provare e comprovare la propria professionalità.

Barbara Bolfelli ne è l’ennesimo esempio. Vincente.