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Stecca

Caratozzolo show a Macerata Campania

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L'intervista con il vincitore della Seconda Prova B.T.P. 2016/2017

Il confine fra sogno e realtà nel biliardo spesso si assottiglia fino a diventare una linea impercettibile. Il biliardo d'altronde è uno degli sport più democratici in assoluto: partendo da zero si possono compiere scalate e imprese incredibili. Nell'ultimo anno c'è un atleta che forse più di tutti ha percorso questa traversata. Si tratta di Santi Caratozzolo, talento partito da un paese di circa 10.000 abitanti come Bagnara Calabra, e arrivato nel biliardo che conta a suon di risultati e prestazioni da incorniciare.
La sua crescita costante ha registrato un picco nell'ultimo anno con la vittoria della medaglia d'oro alla Coupe d'Europe a squadre. Un successo che gli ha aperto le porte verso nuovi orizzonti di gloria e che lo ha visto consacrarsi a Macerata Campania con la conquista della sua prima tappa B.T.P.

"L'ultimo anno è stato molto importante per me - racconta Santi Caratozzolo – Da alcuni mesi mi sono trasferito a Milano per crescere e confrontarmi con un mondo biliardistico sempre più competitivo. E' stata una scelta che da una parte sta dando i suoi frutti in termini sportivi, ma dall'altra mi ha un po' allontanato dagli affetti familiari. Quando sono al tavolo a volte avverto questi sentimenti e cerco di incanalarli nel gioco in maniera produttiva. Nel tiro di chiusura alla finale della B.T.P. per esempio il mio pensiero è andato subito a mio papà, che mi ha ispirato nel mio percorso biliardistico essendo stato lui un grande campione. A mia mamma, alla mia fidanzata e a una persona a me molto cara come Teodoro Loiacono. Ho provato emozioni davvero indimenticabili perché sapevo di aver compiuto qualcosa di molto importante per me e per tutte quelle persone che mi sono vicine".

La tappa B.T.P. vinta da Caratozzolo, come nelle migliori storie a lieto fine, ha vissuto momenti di grande tensione sportiva. Un'altalena di emozioni culminata con l'esultanza liberatoria e sincera al termine della finale contro l'ottimo Carlo Diomajuta.

"E' stato un torneo particolare – ricorda emozionato Caratozzolo – Nelle partite domenicali sono stato poco bene. Ho accusato dei giramenti di testa dovuti probabilmente a un fastidio cervicale. Fortunatamente mi sono ripreso e ho potuto continuare la prova. Sulla mia strada verso la finale ho incontrato dei veri mostri sacri del biliardo come Quarta e Maggio. Subìto dopo aver visto gli accoppiamenti dei quarti mi sono detto che se avessi battuto Andrea sarei potuto arrivare fino in fondo. Ho pensato questo perché a mio avviso è uno dei più forti al mondo. Vincere con lui, unito al successo ottenuto nei giorni precedenti al Memorial Schiavi, mi ha dato quella spinta in più in termini di fiducia necessaria quando si gioca a questi livelli".

La consapevolezza nei propri mezzi è una delle componenti fondamentali per un campione. Acquisirla e padroneggiarla può fare la differenza in tornei dove è rappresentato il meglio del biliardo internazionale.

"La B.T.P. è come un Mondiale – continua Caratozzolo – E' riconosciuto infatti che i migliori giocatori di biliardo sono italiani. Per qualche verso la B.T.P. è anche più difficile di un Campionato del Mondo perché è più lunga e perché per vincerla bisogna essere in grado di battere davvero i più forti, come è successo a me a Macerata Campania. Personalmente non lo vedo come un punto di arrivo. So bene che dovrò allenarmi ancora tanto per essere competitivo a questi livelli. Le basi però sono state gettate e per questo mi sento di ringraziare due persone che sono state fondamentali per il mio sviluppo. Una di queste è Stefano Gibertoni, che lo scorso aprile ha creduto nelle mie capacità a tal punto da convocarmi in Nazionale. E' stato un riconoscimento importantissimo che ha fatto scattare in me una luce nuova soprattutto come atleta. Poi devo ringraziare dal più profondo del cuore Aldo Borrelli, una persona speciale che mi ha accolto come un fratello maggiore e mi ha fatto sentire a casa al mio arrivo al C.S.B. Panno Verde. Sin dai primi giorni mi sono sentito coccolato da tutti e questo è stato anche merito suo. Adesso sta a me ricambiare la fiducia che mi è stata concessa facendomi trovare pronto nei prossimi appuntamenti. L'obiettivo infatti è quello di continuare a migliorare, magari attingendo dai più forti. Solo in questo modo si può essere competitivi e ambire a risultati sempre più prestigiosi".