39° Gran Premio di Goriziana: tra gli arbitri vince Caristi

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Stecca

39° GRAN PREMIO DI GORIZIANA
TRIONFO DI GIUSEPPE CARISTI NEL TORNEO RISERVATO AGLI ARBITRI

 

Caristi

 

 

A Saint-Vincent, mentre gli oltre 2000 giocatori si sfidavano per conquistare la finale (vinta da David Martinelli), sui tavoli del Palais, in alcuni giorni di pausa, è andato in scena un altro torneo: quello degli arbitri. 
Una competizione che, senza nulla togliere al Gran Premio, ha visto un livello di gioco degno dei grandi nomi presenti nella cittadina valdostana. 
Giuseppe Caristi, ex maresciallo della Guardia di Finanza, e prima categoria, ha vinto la competizione, ormai diventata tradizione irrinunciabile del Grand Prix. Una sorta di rivincita per lui, visto che l'anno scorso perse in finale contro il toscano Mattioli. Alle sue spalle in questa edizione Sabino Tolentino (battuto 1-0 in partita secca a 400), Antonio Scaturro e Danilo Zordan.

Originario di Reggio Calabria, Caristi si è avvicinato al biliardo da ragazzino, quando accompagnava lo zio a giocare e, racconta "mi metteva a segnare i punti in cambio di un gelato". 
Trasferitosi a Milano per servizio poco più che ventenne, riprese a giocare grazie alla presenza di una sala da biliardo vicino alla caserma. La novità per Caristi fu che il biliardo, da come lo aveva lasciato da adolescente, era nel frattempo cambiato, e si ritrovò così per la prima volta a giocare su un tavolo senza buche.
Da allora non posò più la stecca, se non ogni tanto da sei anni a questa parte, da quando cioè è diventato arbitro. La motivazione? "Per passione - spiega - Il ruolo che io come altri colleghi ricopriamo - prosegue Caristi, ora residente a Lissone - è determinante. E la capacità di concentrazione e di attenzione sul tavolo e su ciò che vi succede non è da meno di quella dell'atleta che sta gareggiando. Curare il pallino, predisporre i birilli, dopo magari ore che ti sposti da un tavolo all'altro come a Saint-Vincent, può certo a volte portare anche a compiere errori, ma dà tanta soddisfazione".

Resta un'ultima domanda, "tecnica" se vogliamo: ma se tutti gli arbitri erano impegnati nel torneo... chi li arbitrava? Caristi sorride: "Ci siamo autoarbitrati sotto la supervisione di Massimo Pasin, uno dei nostri direttori di gara che controllava i tavoli. E credetemi tutto si è svolto con ligio rispetto dell'avversario e del regolamento"
D'altronde non potrebbe essere altrimenti e la Federazione ringrazia arbitri e direttori di gara per l'organizzazione e la riuscita della manifestazione.