BTP Firenze, un breve resoconto

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Si è conclusa da poco la quarta tappa del circuito BTP, tornata finalmente in Toscana dopo 5 anni dall’ultima edizione (quando fu organizzata a Prato, tra Accademia e Narnali).

E’ stato un successo sportivo ma è stato soprattutto un successo organizzativo, con un ampio numero di iscritti (nonostante si fosse già al penultimo appuntamento ci sono state 84 batterie, per un totale di quasi 750 atleti partecipanti).

Il Comitato Regionale ritiene doverosi alcuni ringraziamenti:

Innanzitutto al corpo arbitri e al responsabile Luciano Mattoni per l’intenso lavoro svolto e l’alta professionalità dimostrata. Tutti coloro che si sono prestati per arbitrare gli incontri, e per alcuni era la prima volta in una manifestazione di questo livello, sono stati all’altezza del loro compito.

Ai gestori delle sale biliardi che hanno ospitato l’evento: l’Accademia del Biliardo di Firenze (sede principale) e Lo Spaccone Club, che si sono prodigati per accogliere nel miglior modo l’altissima affluenza di pubblico.

Alla commissione dei giocatori che hanno collaudato i tavoli, finalmente privi di tutti quei macrodifetti che spesso rubano la scena alle prestazioni sportive.

E ovviamente ai nostri atleti che hanno onorato nel miglior modo la manifestazione. In particolare Matteo Gualemi, finalmente vincitore nella sua Firenze; Alberto Putignano al suo miglior piazzamento nel circuito che lo proietta di nuovo, seppur temporaneamente, negli 8 migliori Pro in vista della puole finale; a Riccardo Mannelli che dopo una maratona di vittorie si arrende solo nei quarti di finale, di fronte al vincitore del torneo Nazionali.

Le BTP hanno un sapore diverso dalle altre gare nazionali, rappresentano gli appuntamenti più importanti e seguiti della stagione. Per questa ragione lavoreremo per ospitarne altre, magari già a partire dal prossimo anno, cercando di migliorare dove necessario affinché la Toscana torni a essere un punto di riferimento importante per il biliardo nel panorama nazionale


Il Comitato Regionale

Adalberto Gori