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Asti: Nestor Nene Gomez, una leggenda

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Nestor Nene Gomez, autore delle più belle pagine che narrano la storia del biliardo sportivo,  ha insegnato e tuttora insegna l’arte del biliardo con la magia che affascina i suoi allievi come pure chi lo vede impegnato nel corso delle varie manifestazioni.
Con lui il biliardo è musica e lo ha sempre sostenuto: è virtù di pochi, infatti, far "suonare" biglie e stecche nell’armonia che dà l’immagine di ciò che da gioco si è trasformato in vero spettacolo di sport, quello che produce le grandi emozioni  in chi vi assiste  ed ancor più in chi lo pratica.
Abbiamo incontrato il Campionissimo in quel di Asti, nel Centro Sportivo Imperial di Michelangelo Gullo che sorge in via Torino 285 dove sta per partire un progetto ambizioso che vuole Nestor Gomez protagonista assoluto: "Negli anni ’80" ha esordito "subito dopo il Campionato del Mondo sono venuto in Italia ed il primo posto è stato Torino (ricordiamo il meeting di Viale Dogali con la presenza delle migliori stecche nazionali ed il neo iridato) e lì sono rimasto per sei anni giocando dapprima per la Dyko e successivamente per la LM. Conservo un bellissimo ricordo di quel periodo ed oggi ho sposato volentieri la possibilità che mi ha offerto Michelangelo Gullo di tornare in Piemonte. Per me è  come tornare a vivere perché non bisogna mai dimenticare la propria storia".
Nestor Gomez è infatti il primo giocatore argentino che è venuto in Italia per giocare ed anche insegnare la sua arte innata che fa di lui il vero fuoriclasse.
E la serietà e professionalità con cui si è proposto lo ha premiato consentendogli di stabilirsi qui con la famiglia ed intraprendere il vero scopo del suo grande amore per il biliardo: quello di trasmettere la passione a tanti giovani e meno giovani che hanno trovato, e trovano tuttora, in lui la completezza dell’insegnamento che va anche al di là del perfezionamento tecnico e tattico dei mezzi naturali.
E’ un bagaglio ricco fatto di comportamenti e di presenza, fisica e morale, che sa foggiare al meglio il futuro giocatore, il futuro protagonista dei campi di gara.
E desideriamo ricordare due nomi su tutti: quello del compianto Riccardo Masini, stroncato da un destino atroce nel fiore della vita, e Andrea Quarta, l’attuale "superstecca" del circuito Mondiale, Europeo e Nazionale che proprio da Gomez ha saputo attingere i preziosi  erudimenti che gli hanno fatto fare il salto di qualità: "A parte il giocare bene e vincere" ha aggiunto Nene "sono contento di aver trasmesso un qualcosa di importante: il biliardo è uno sport e come tale va assimilato sotto tutti gli aspetti come quello psicofisico che produce i giusti equlibri senza prevaricazioni del braccio sulla mente e viceversa.  Il biliardo è uno sport completo".
E gli occhi del Campione si illuminano ancor di più quando ricorda i successi dei suoi allievi e che vive in prima persona: "Comunque" ha proseguito "io trasmetto e do, ma poi sono loro a doversi confermare: è come nella vita, nel lavoro e in tutte le cose.  Il caso di Andrea Quarta è un po’ particolare; quando l’ho visto per la prima volta aveva dieci anni: il padre (che ha una sala) era venuto da me e voleva che gli insegnassi a giocare ed io ho visto subito che poteva diventare ciò che adesso è".
Una percezione che si è materializzata in un percorso che ha dato i migliori frutti; ma tanti sono gli allievi che oggi confermano l’impostazione ricevuta ottenendo ottimi risultati: "Molti cambiano anche qualcosa col passare del tempo, ma io sono contento ugualmente di ciò che ho fatto donando loro l’impostazione ed i fondamentali, di gioco e di comportamento".
Una scuola di vita, quindi, oltre che sportiva che sta per rinnovarsi qui all’Imperial di Asti dopo ventotto anni che Nene manca dal Piemonte: "La scelta più giusta è proprio questa" è intervenuto Michelangelo Gullo "perché aver scelto Nene Gomez vuol dire, oltre che aver scelto il Campione, aver scelto il personaggio, colui cioè che può rinverdire i ranghi e promuovere lo sport del biliardo, quello con la B maiuscola".
"Ricevo spesso dei messaggi" ha concluso Gomez "da chi mi vede in televisione e tutte le volte provo un'emozione nuova e ciò mi spinge a continuare, quasi fosse un dovere, perché secondo loro io trasmetto un qualcosa di diverso. Mi viene persino la pelle d'oca quando mi dicono ;   e voglio anche dire che, grazie al biliardo, ho le parti motorie perfette il che dimostra che il biliardo non ha età e si può giocare sempre".

In chiusura, desideriamo ricordare i propositi nell’immediato di Nestor Gomez “Imperial”: "Sono contento e vengo qui con mio figlio Camillo di ventidue anni che è il miglior testimone per avvicinare i giovani al biliardo sportivo". "Sono l’uomo più felice del mondo" ha infine chiosato "perché l'altro mio figlio di diciannove anni gioca a Cuneo ed è del Sassuolo".
Una felicità che vogliamo condividere insieme a quella che proveranno tutti gli appassionati di biliardo sapendo che Nestor >Nene< Gomez è nuovamente "uno dei nostri".

L'intervista
Gullo e Nenè
foto ricordo
Nestor Gomez
Nestor e Camillo
Nestor Gomez
Luigi e Nenè