Il Presidente del CONI Giovanni Malagò; in visita alla scuola Regionale dello Sport di Ragusa

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Scuola

Continua il successo del Progetto "Biliardo & Scuola" voluto dalla F.I.Bi.S.

Il Presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò ha visitato la Scuola Regionale dello Sport "G. Cartia" di Ragusa.

Una visita molto proficua, nella quale lo stesso Presidente ha rimarcato l'enorme potenzialità di queste strutture, ponendole come punto di riferimento per tutte le Federazioni in termini di formazione pratica e sportiva.
A tale proposito ha elogiato il lavoro svolto da parte del delegato Coni Sasà Cintolo dalla nascita della struttura fino a oggi.

Durante la visita poi Malagò si è soffermato nella biblioteca, dove già da diversi mesi ha trovato collocazione un tavolo da biliardo internazionale e uno spazio dedicato al Progetto "Biliardo & Scuola" voluto dalla Federazione Italiana Biliardo Sportivo.
Alla vista del tavolo da biliardo Malagò ha esordito con la frase: "
Questo tavolo l’ha mandato di certo il mio amico Andrea Mancino! ”. Un pensiero che ha confermato ancora una volta il forte sodalizio fra CONI e F.I.Bi.S.

A seguire il Presidente ha chiesto di essere informato su quali delle attività inerenti al biliardo sportivo fossero in itinere, ed ha mostrato grande apprezzamento nell’apprendere che è già in corso di svolgimento il Progetto “Biliardo & Scuola” che coinvolge il Liceo Sportivo di Ragusa E. Fermi (P.O.F. 2014/2015).


Lo stesso Malagò si è complimentato poi con il presidente F.I.Bi.S. Andrea Mancino e con i dirigenti periferici per la presenza della Federazione Italiana Biliardo Sportivo all'interno della Scuola Regionale dello Sport.

Presente all'incontro anche il vicepresidente nazionale del Coni Giorgio Scarso, il quale ha sottolineato i risultati nazionali ed internazionali ottenuti dagli atleti e dalle associazioni sportive della Provincia siciliana.

La visita si è conclusa con una conferenza stampa. Presenti anche il consigliere nazionale del Coni Orazio Arancio, il presidente del Coni Regionale Sergio D’Antoni e le autorità locali.