Si è concluso a Madrid il Campionato del Mondo a squadre maschile di Stecca 5 Birilli, e l’Italia ha scritto una pagina indelebile della storia di questo sport.
Una quattro giorni di partite perfette, di tecnica sopraffina, di sangue freddo, di sportività pura. La Nazionale azzurra ha superato, una dopo l’altra, tutte le selezioni più forti al mondo. E nell’ultimo atto, la finale contro la temibilissima Argentina, ha completato l’opera con un clamoroso 4-1 che vale l’ORO iridato. Bronzo a Danimarca e Uruguay.
A vestire l’azzurro i giganti di questa disciplina: Michelangelo Aniello, Santi Caratozzolo, Matteo Gualemi, Andrea Quarta e Andrea Ragonesi, guidati magistralmente dal CT Angelo Contrafatto.
L’Italia ha dominato sin dall’inizio in una marcia trionfale: gironi affrontati con lucidità, partita dopo partita, imponendo ritmo, classe e solidità mentale. Un solo set perso in tutta la fase preliminare: una “sveglia”, come l’ha definita il CT, utile a non abbassare la guardia e restare concentrati e affamati.
Poi la strada verso la finale: quarti di finale contro la Svizzera, gestiti con autorità; semifinale contro l’Uruguay, condotta senza incertezze. La sensazione era chiara: questa Italia era pronta per il titolo.
Nella finale, il primo set tra Quarta e l’argentino delle Gaspera vola via liscio: gli azzurri partono forte e conquistano subito il vantaggio. Il secondo set, Aniello contro l’avversario Oliva, è una battaglia difficile: Aniello parte con qualche difficoltà, recupera con determinazione, ma non basta. Uno a uno.
Il doppio con Ragonesi e Caratozzolo riporta subito avanti gli azzurri: due a uno per Italia.
E poi la staffetta, un concentrato di emozioni da romanzo sportivo. Nelle prime due frazioni l’Italia costruisce un vantaggio enorme, +42 punti. Sembra fatta, sembra tutto in discesa. Ma l’Argentina non molla: Lautaro Menghi mette in scena una serie di colpi magistrali e, in un lampo, gli argentini passano avanti. L’Italia trema: da una vittoria che pareva già scritta… all’incubo del sorpasso.
Si arriva all’ultimo respiro: Argentina a 199, a un punto dal Mondiale. Italia ferma a 192.
Le speranze sembrano svanite. Ed è lì, nell’abisso, che nasce il miracolo sportivo.
Il tiro conclusivo di Aniello, quello che cambia la storia: l’Italia ribalta tutto e si prende la vittoria più incredibile, trasformando l’ultimo colpo in un’esplosione di gioia, lacrime e incredulità.
«La finale è stata per cuori forti» – afferma il CT Angelo Contrafatto – «alle battute finali ci siamo sentiti persi al 99,9%, ma il tiro conclusivo di Aniello ha ribaltato tutto in un’apoteosi.
Loro hanno vinto tanto in singola, ma conquistare un torneo a squadre in questo modo è la massima aspirazione. Condividere un successo così con campioni come loro è il massimo. Un’esperienza meravigliosa: gruppo affiatato, armonia, coesione, professionalità incomparabile.»
Madrid ha assistito a una delle finali più incredibili della storia del 5 birilli. L’Italia torna a casa da Campione del Mondo, dopo aver dimostrato ancora una volta talento, cuore, lucidità e spirito di squadra.
Al Campionato Mondiale Individuale femminile DANIELA ROMITI CAMPIONESSA DEL MONDO. BRONZO PER BIONDOLILLO






