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B.T.P. 2016/2017, a tu per tu con il vincitore dell'ultima tappa: MICHELANGELO ANIELLO

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Il Campione d'Europa in carica si racconta dopo lo splendido successo di Rho

La parola – continuità – nel vocabolario italiano indica una successione non interrotta nel tempo. In ambito sportivo invece si associa a quegli atleti capaci di essere sempre tremendamente concreti.
Uno status che, se si analizza più nel profondo, assume i contorni di una vera e propria sfida per quelle discipline come il biliardo che impongono un grado di preparazione e di intensità sempre ai massimi livelli. Nel panorama biliardistico italiano uno degli atleti appartenenti a questa categoria d'elite è sicuramente Michelangelo Aniello, il vincitore della Terza Prova B.T.P. 2016/2017.

Negli ultimi anni i giocatori che vantano le sue stesse presenze nelle fasi finali di un torneo nazionale o internazionale si contano sulle dita di una mano. Quando si è dei campioni e quando si è vinto tanto però i soli piazzamenti a volte non bastano. Ecco perché il successo di Rho è arrivato come una sorta di liberazione per Aniello.

"Nell'ultimo periodo ci sono andato molto vicino – commenta il talento pugliese – Dentro di me comunque sono sempre rimasto calmo. Sapevo che prima o poi la vittoria sarebbe arrivata e così è stato".

E non poteva essere altrimenti. Nei momenti importanti Aniello c'è. Un motivo in più per rimarcare il già citato concetto di continuità.

"La continuità è vitale – spiega il Campione d'Europa in carica - In questo tipo di competizioni è fondamentale rimanere sempre fra i big sia per puntare al titolo e sia per i ranking che danno l'accesso alle competizioni internazionali. In Italia ogni anno è una battaglia e a questi livelli si può perdere con chiunque. Oltre ai soliti noti si aggiungono sempre nuovi talenti. Diomajuta e Caratozzolo per esempio stanno disputando una grandissima stagione. Un motivo in più per non abbassare mai la guardia. Prima della tappa di Rho ho riflettuto molto su questo e ho cercato di prepararmi al meglio soprattutto sotto l'aspetto mentale. Volevo dare un bello strappo alla classifica e la vittoria non poteva che essere il modo migliore per far svoltare il mio torneo. Sono rimasto concentrato sin dalla fase a gironi dove mi sono ritrovato di fronte avversari fortissimi come Maggio, Putignano, Rossetti e Belluta. Superato l'ostacolo, e una volta approdato al tabellone finale, sapevo di potermi giocare le mie chance per il primo posto".

Archiviata la vittoria, ora per Aniello ci sono diversi appuntamenti importanti all'orizzonte.

"Gli impegni sono tanti – conclude – il mio obiettivo è come al solito quello di arrivare fino in fondo in qualsiasi manifestazione. Penso per esempio all'Europeo dove parto da campione in carica e da testa di serie numero uno. Avrò gli occhi di tutti puntati addosso ma questo non mi spaventa. Cercherò di dimostrare ancora il mio valore. Stesso discorso per la B.T.P. dove si prospetta una grande battaglia. Così come per il Mondiale, il torneo che tutti sognano di vincere. Io però sono tranquillo. Il successo non è la mia ossessione. Al primo posto continuo a mettere sempre la famiglia. E' questa forse la mia vera forza e il motivo per cui sono arrivato a questi livelli".