La vita e la carriera sportiva di Gastone Cavazzana, sette volte campione italiano, raccontate nel libro Il biliardo non è un flipper
Non mancano, tra i libri di sport, quelli dedicati al biliardo, intesi come rassegne storiche di giocatori e personaggi o manuali tecnici su regole, stili, metodiche. Questo volume scritto da Pietro Stella, tuttavia, è ben altra cosa: si tratta infatti della biografia sportiva, ma anche umana e familiare, di Gastone Cavazzana, sette volte campione italiano e fuoriclasse di livello internazionale.L’autore raccoglie dalla sua viva voce il racconto, e resoconto, di mezzo secolo di gioco, partendo dalle prime affermazioni degli anni Sessanta, in età giovanissima, fino agli ultimi successi tra i master. Ma il libro non è solo la celebrazione di un indiscusso protagonista: attraverso le parole e i ricordi di Cavazzana, il lettore è trasportato in un ambiente che ha conosciuto sia la semioscurità dei circoli e delle sale specializzate, sia le luci sfavillanti della ribalta televisiva quando, negli anni Ottanta, le dimostrazioni di biliardo divennero un’autentica e seguitissima forma di spettacolo. Due ambiti, quello agonistico e quello delle esibizioni, nei quali Gastone Cavazzana ha parimenti primeggiato: un assaggio della sua creatività è presente anche in questo volume, che contiene – oltre a numerose fotografie, alcune delle quali di valore storico – trentacinque schemi inediti di tiri-spettacolo ideati personalmente da lui stesso.
In questi scenari trovano posto i ricordi relativi a numerosi campioni incontrati, conosciuti, affrontati da Cavazzana, alcuni rievocati con rapide ma sempre appropriate parole, altri estesamente narrati come il grande Paolo “Paolino” Coppo, amico e avversario di una vita intera. Ma, soprattutto, emerge il rapporto che lega un giocatore alle bilie, alla stecca, al tavolo, il legame viscerale e totalizzante con un’attività che agli amatori può apparire un gioco ma che, se praticata ad alto livello, si rivela essere ben altro: un vero e proprio destino nelle cui geometrie, e talvolta ossessioni, intuire il disegno che sta dietro alla propria esistenza. Tra personaggi, luoghi, incontri, aneddoti, riflessioni Gastone Cavazzana ripercorre la sua vita, dgli esordi torinesi al ritorno nei luoghi veneti d’origine, dimostrando come le evoluzioni delle bilie traccino sentieri tutt’altro che casuali o capricciosi: perché il biliardo è un gioco, sì, ma appunto “non è un flipper”, come affermava il grande Marcello Lotti nel film di Francesco Nuti Io, Chiara e lo Scuro.
«(...) Mi è capitato spesso di passare serate intere ad ascoltare aneddoti di grandi campioni, assaporando il profumo del biliardo che si svelava nelle loro parole, ripercorrendo gli anni del suo sviluppo e rivisitando ogni cambiamento intervenuto come un gradino per giungere a ciò che il biliardo è oggi. Ricavando, da questi esercizi della memoria, un pot-pourri di sentimenti che combinavano assieme la nostalgia per il passato e la gioia per i successi e le conquiste di oggi. Ascoltando i tanti aneddoti spesso mi chiedevo, a volte interpellando anche il mio occasionale interlocutore, perché dopo i molti testi tecnici scritti sull’argomento nessuno avesse mai raccolto le tante storie in un libro, che avrebbe raccontato insieme del biliardo e della vita. Un cruccio sempre presente in me: il timore per una storia umana e sportiva che rischiamo di perdere per sempre. Quando Gastone mi ha confidato la volontà dello scrittore Pietro Stella di raccogliere il suo racconto e di farne un libro, sono stato contento dell’iniziativa e, per quanto possibile, l’ho stimolato a non lasciarsi sfuggire l’occasione... più unica che rara. (...) Impeccabile in ogni gara, elegantissimo ad ogni esibizione, Gastone ha sempre curato la sua immagine cercando di dare un nuovo volto al Biliardo Sportivo e rappresentando la Federazione con classe, eleganza e cultura. Un vero antesignano del ruolo e della figura di istruttore federale, che l’allora presidente federale Rinaldo Rossetti aveva voluto gratificare con tessera e attestato. Se penso a Gastone lo vedo attraverso una sua immagine di qualche anno fa (...) con lo stesso amore negli occhi di quando, a Torino, aveva iniziato a giocare» (dalla presentazione di Claudio Bono, presidente della Federazione Italiana Biliardo Sportivo sezione Stecca).
«Un libro splendido, che mi ha aiutato a capire meglio la personalità complessa di questo grande campione che sul biliardo è stato al tempo stesso angelo e diavolo, capace di librarsi verso vette di perfezione assoluta nel gioco di esibizione – chi non ha visto il suo celebre dvd realizzato in coppia con il figlio Fabio? – ma anche di essere spietato “strangolatore” di avversari in partita, con un gioco preciso in attacco e asfissiante in difesa (...) Nella grande commedia del biliardo torinese, ecco affacciarsi timidamente al proscenio un nuovo personaggio, destinato a movimentare ben presto la scena. è l’attor giovane della compagnia e, come vuole il suo ruolo, è brillante e anche di bell’aspetto, il che non guasta mai. Lo chiamano “il principe”, perché ama vestire elegante e sui biliardi sa offrire un gioco spumeggiante – un biliardo champagne – che inebria il pubblico e fa sognare, agli appassionati, possibili grandi sfide addirittura con il monarca assoluto, il mitico Paolo Coppo. Risponde al nome di Gastone Cavazzana ed è un tipo tosto. Se servono mediamente dieci anni per fare un buon giocatore di biliardo, ebbene a lui ne sono bastati cinque per elevarsi al livello dei migliori in Italia. è un tipo abituato a bruciare le tappe (...) Nel Veneto è accolto con l’ammirazione e il rispetto che si deve ai grandi di questo sport. Gli si riconosce di avere giocato da protagonista nella Nba del biliardo, come capitano dei “Tori delle Alpi”, in tutte le principali arene professionistiche. Ha fatto numeri da circo al Cavallino Rosso di Torino e al Paradiso di Milano, come al Gambrinus di Firenze e all’Accademia di Pescara. è stato personaggio da quintetto base dell’All Star Game. Al tempo stesso un vincente e un uomo spettacolo, autentico showman del tappeto verde, capace di superare addirittura i livelli artistici del grande Biagini (dalla prefazione del giornalista Maurizio Cavalli).
Pietro Stella Il biliardo non è un flipper. Da Paolo Coppo ad Andrea Quarta:
mezzo secolo di gioco nella vita di Gastone Cavazzana
Presentazione di Claudio Bono. Prefazione di Maurizio Cavalli
Valentina Editrice, Padova, 2015
Pagine 184 con foto e illustrazioni, tra cui 35 schemi inediti di biliardo spettacolo
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