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Italian Pool Academy: è la steccata a fare la differenza

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Una cosa è certa: il biliardo non è semplicemente prendere la stecca e colpire delle bilie. O meglio è anche questo, ma se invece di giocare si vuole anche praticare lo sport del biliardo, allora oltre a stecca e bilie intervengono altri fattori. La pratica certo, il talento, l’essere portati a praticare uno sport piuttosto che un altro e… lo studio. Chi segue la Federazione ha imparato a conoscere il progetto Fibiscuola, dove gli studenti che si cimentano sul biliardo non solo apprendono come tenere in mano la stecca, ma imparano anche a muovere le bilie mettendo in pratica le leggi di Newton, della geometria, della fisica. 

I metodi di insegnamento poi sono diversi certo, ogni istruttore/maestro, seguendo la linea federale, utilizza ciò che ritiene più idoneo per poter far apprendere un movimento o gestire una situazione sul campo.
Quello di Fabio Petroni e Massimiliano Forlani all’Italian Pool Academy ha un punto di partenza che forse non ti aspetti: la steccata. È da qui, dai fondamentali, che tutto poi si sviluppa.
Ma come nasce il concetto dell’Academy? Cosa hanno in comune Fabio Petroni, istruttore federale, grande campione di pool a livello mondiale, molto conosciuto all’estero, e Massimiliano Forlani, ex-musicista jazz, insegnante universitario di rappresentazione 3D dell'architettura? Quest’ultimo quattro anni or sono, abbandonato lo strumento per motivi di salute, decide di provare a conoscere il pool e diventa allievo di Petroni. In poco tempo nascono delle assonanze tra i due. Comun denominatore: la passione per questa specialità, non solo come gioco ma come ricerca di se stessi. L'uno  sa tutto sul biliardo e l'altro praticamente nulla, ma è anche vero che l'uno ha imparato tutto quello che sa ricavandolo dalla pratica di gioco, mentre l'altro invece è esperto (per via del suo lavoro in ambito accademico) nella pianificazione di metodologie di studio e sistemi di apprendimento finalizzati. 

Per questo, sin dal primo incontro risulta evidente che quello che sta accadendo ha poco a che fare con una lezione standard segnata da un tipico rapporto maestro/allievo, ma assomiglia più a uno scambio di prospettive in grado di arricchire il punto di vista di entrambi. 

Accade che le informazioni sottoposte costantemente da Fabio vengono man mano selezionate e proiettate da Massimiliano su un'ipotesi di sistema di funzionamento più ampio e i due tendono in modo naturale a costruire assieme una visione complessiva della materia affrontata, a predisporre cioè un apparato di informazioni basato su concetti dimostrabili e soluzioni replicabili in ogni momento: detto in una parola, un metodo.

Questi principi divengono la piattaforma base su cui lo stesso Fabio Petroni lavora per affinare il proprio gioco. Massimiliano, che nel frattempo ha approfondito moltissimo la conoscenza sulla didattica in ambito di fondamentali studiando e analizzando a fondo gli approcci le eccellenze in tutto il mondo, è da tempo l'allenatore di Fabio Petroni. I due hanno il desiderio di allargare anche ad altri giocatori questa massa critica di informazioni e metodologie.

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Da qui la voglia di creare un percorso preciso e continuativo con le lezioni, dando la possibilità al giocatore (pro o neofita che sia) di acquisire una preparazione e una visione a 360 gradi su cosa può essere il biliardo. 
L'Italian Pool Academy è una scuola/laboratorio finalizzata a un'esperienza formativa prolungata e pianificata che nasce e si sviluppa direttamente sul tavolo con la presenza fisica dell'allenatore, facendo della costruzione di fondamentali solidi ed evoluti la propria base. Nove le materie che vengono affrontate: Fondamentali (Stance, Grip, Bridge, Stroke)Drills(esercizi su schemi); Aiming (esercizi per sviluppare la mira sull'imbucata); Position shots (esercizi finalizzati al controllo della palla battente; Ghost match (simulazione di una partita con avversario fittizio); Safety shots (tiri di difesa); Kick&banks (tiri di calcio e di sponda); Special shots (esercitazioni su tiri speciali come break, carom, massè, jump); Pattern play (individuazione ragionata degli schemi di chiusura).

La suddivisione delle materie si concretizza nella predisposizione di un gran numero di specifici esercizi a tema i cui punteggi vengono sottoposti a monitoraggio costante durante le sessioni di allenamento prima di sottoporre l’atleta al test di abilità. Quest’ultimo si basa sul PAT (Playing Ability Test), un sistema di valutazione conosciuto in tutto il mondo (Petroni è abilitato a rilasciare attestati PAT ufficiali agli studenti che superano i test e che ne richiedano la certificazione) e ha lo scopo di analizzare i progressi del giocatore e a capirne il punto di apprendimento.

Ciò che distingue l’Academy è di certo l’approccio: la visione del biliardo non solo come gioco, ma anche come terreno di sviluppo personale, dove si cura la crescita del giocatore tramite l’unico gesto fondamentale, la steccata, che non è altro che il modo in cui il questi si esprime. Il concetto è di per sé semplice: il pool (così come lo snooker) è l'arte dello steccare. L’Academy è perciò incentrata su due elementi fondamentali: la steccata appunto e l’impostazione (ovvero la postura propedeutica all'esecuzione ideale del gesto tecnico). Non ci si concentra tanto sulla fisica come può essere per i cinque birilli, ma più sulla meccanica del colpo (una non esclude l'altra, attenzione!). 

Potremmo descrivere così il gesto ideale: di fatto l’impatto della stecca sulla bilia avviene in accelerazione graduale. La steccata più che un colpo vero e proprio è un gesto di lancio. Pensiamo ad esempio al baseball, al movimento del ‘pitcher’ alias il lanciatore: carica energia spostandosi all’indietro per scaricare poi in avanti e raggiungere il massimo slancio esattamente nell’istante in cui le dita della mano si staccano dalla palla, in una sorta di accompagnamento del movimento. La steccata di cui parla l’Academy non è quindi un colpo secco, ma il mantenimento del cuoietto il più a lungo possibile a contatto con la bilia battente (si parla di infinitesimali ma decisive frazioni di secondo, non di un fallo per doppio contatto, ovviamente). È qui la differenza… il segreto di un impatto puro è un rilascio morbido e naturale, effettuato con un timing perfetto.
Come in tutti gli sport, la tecnica, con dedizione ed esercizio, si affina fino a diventare automatismo. “Second Nature”, come si direbbe al di là dell'oceano. La creatività ed il talento, importantissimi, fanno il resto. 

Il biliardo insomma non può davvero più essere definito semplicemente un gioco.

Per info:
Italian Pool Academy 
c/o ASD Laser Club - Roma 
(via Matteo Bartoli 256)