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Carambola

A tu per tu con...Marco Zanetti

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L'intervista ad uno dei campioni più vincenti in Italia e nel Mondo

Un campione dello sport è un atleta capace di raggiungere traguardi che sopravvivono in maniera indelebile alla clessidra del tempo.
Nella storia del biliardo sono stati in tanti a conquistare la gloria con le loro gesta. In questa speciale hall of fame un posto di rilievo spetta sicuramente a Marco Zanetti, campione assoluto della disciplina della Carambola e atleta fra i più titolati di sempre a livello italiano e mondiale.

La sua carriera è una cavalcata infinita di successi. Un appuntamento con la storia continuo che potrebbe raggiungere ora un nuovo prestigioso traguardo. Proprio in questi giorni infatti si stanno svolgendo a Battipaglia le finali del Campionato Italiano di Carambola 3 Sponde, un torneo che Zanetti ha già conquistato 24 volte in carriera. Vincere anche questa edizione significherebbe riscrivere nuovamente la storia e stabilire un primato difficile da battere per qualsiasi atleta di qualunque disciplina individuale.

"Ho vinto tanti titoli – commenta proprio Zanetti – ma aggiungere un altro tricolore in bacheca avrebbe davvero un sapore particolare. E' stato un percorso lungo e soddisfacente al quale tengo tantissimo. Ho fatto tanti sacrifici per arrivare dove sono ora e credo che non siano molti gli atleti ad essere riusciti a vincere così tanto. Qualcuno dice che ci si abitua ai successi. Ma per me, ogni volta, è sempre emozionante".

E di emozioni Marco Zanetti ne ha provate tante nel corso della sua carriera. Figlio del grande Erwin Zanetti, pluricampione d'Italia negli anni '60, il talento di Bolzano ha saputo scalare tutte le tappe fino a diventare un'autentica leggenda di questo sport.

"Avevo più o meno sei anni quando entrai per la prima volta in una sala biliardi
– racconta Zanetti – Ricordo che mia mamma aveva un impegno e mi lasciò con mio padre. Insieme andammo al Circolo di Biliardo di Bolzano. Ero solo un bambino, ma da quel giorno è cominciato tutto. E' stato un amore a prima vista che mi ha cambiato completamente la vita. Una passione incredibile che continua a bruciare in me giorno dopo giorno e torneo dopo torneo".

Sono passati tanti anni da quel giorno in cui quel bambino entrò per la prima volta in una sala biliardi. Oggi quel bambino si è trasformato in un uomo capace di compiere quello che mai nessuno era riuscito a fare. Insieme ai 24 titoli italiani sopra citati nell'enorme bacheca di Zanetti brillano anche due Campionati del Mondo di Carambola 3 Sponde, due Campionati del Mondo di Biathlon, un titolo Europeo di Carambola 3 Sponde, una serie incredibile di successi al circuito Grand Prix e nei più prestigiosi tornei internazionali e, soprattutto, una medaglia d'oro ai World Games disputatisi a Cali, in Colombia, nel 2013.

"Nella mia carriera ho avuto tante soddisfazioni – continua Zanetti – è difficile trovare un successo che possa racchiuderli tutti. Forse uno dei momenti più significativi è stato quando ho conquistato il secondo titolo mondiale nel 2008 a Sankt Wendel, in Germania. Era nato da poco mio figlio e mi sentivo al settimo cielo. Ricordo che lo avevo portato con me e durante la competizione ogni tanto lo sentivo emettere qualche gemito dalle tribune. Una sensazione bellissima che mi ha spinto a dare tutto quello che avevo e a conquistare per la seconda volta la vetta del mondo.
Un'altra vittoria per me molto importante è stata quella del 1990, a Palma de Maiorca, quando ho battuto nella finale di una tappa di Coppa del Mondo il mitico belga Raymond Ceulemans. Lì forse ho capito che potevo arrivare lontano. Avevo solo 28 anni. E' stato davvero il coronamento di tutti i sacrifici e gli sforzi fatti durante la preparazione. Una boccata d'ossigeno davanti a un futuro che sarebbe stato ricco di successi"
.

Marco Zanetti è l'esempio calzante di come il talento, abbinato alla passione e allo studio continuo, sia in grado di dare vita a qualcosa di unico. Il testimonial perfetto per i giovani che si avvicinano al biliardo e più in particolare alla Carambola.


"Il mio primo titolo italiano è arrivato quando avevo 15 anni
– racconta ancora Zanetti – fui bravo a farmi trovare pronto e a sfruttare l'assenza di Antonio Oddo, uno dei giocatori più forti in quegli anni. Ai giovani dico di crederci sempre perché tutto può accadere se si mettono sul campo impegno e pratica continua. Per me è stato così. Il nostro movimento ha tanti talenti che possono seguire le mie orme. Posso citare per esempio Alessio D'Agata, il quale ha ben figurato agli ultimi Campionati Europei Juniores. Ha un grande potenziale che, se sfruttato, potrebbe proiettarlo molto in alto. Per quanto mi riguarda osservo tutti i giovani con molto interesse e sono sicuro che in Italia i talenti non manchino. All'estero c'è ovviamente un livello molto alto. Io stesso mi trovo a competere con campioncini fatti e finiti che mi danno del filo da torcere. E' il frutto di un programma che viene impartito da subito ai ragazzi che vogliono praticare il nostro sport e credo che anche in Italia si possa arrivare a costruire qualcosa di simile. Come dico spesso, io mi sento giovane nello spirito e mi piacerebbe occuparmi in futuro alla formazione dei ragazzi. Ovviamente serve un programma e un piano d'azione ben definitivo dove nulla può essere lasciato al caso".

In attesa di questo, nel presente e nel futuro di Marco Zanetti ci sono altri successi e altri titoli da inseguire.


"In me c'è sempre il desiderio di fare bene – conclude Zanetti – sono il campione in carica dei World Games e mi piacerebbe confermarmi per la seconda volta di fila il prossimo anno in Polonia. Oggi, a 54 anni, mi sento ancora più forte. Sento di essere un giocatore migliore rispetto al passato e sono sicuro di avere ancora un potenziale di crescita da poter sviluppare. Questo è in fondo quello che rende il biliardo così affascinante. In questo sport non si smette mai di imparare e si può essere competitivi a qualsiasi età. E' una sorta di ricerca della perfezione continua che io non voglio smettere di inseguire".